Faragola
Rosato I.G.P. Puglia Blockchain 2017

Prima cantina al mondo a certificare il suo vino con tecnologia Blockchain: un registro distribuito e immodificabile, nato con le crittovalute, che permette di tracciare la produzione di qualsiasi tipo di prodotto, col fine di garantire la provenienza e la qualità dei prodotti finiti. Questa è una prova ulteriore della trasparenza che la Cantina vuole mantenere verso i propri clienti, certa della qualità delle proprie uve e dell’eccellenza del processo di vinificazione.

L’origine della tua bottiglia

Contesto Geografico

I frutti della nostra terra sono coltivati nel territorio dell’antica Herdonia, prima collina sul Tavoliere delle Puglie, la zona contemporaneamente più assolata, più siccitosa, più ventosa dell’Italia continentale.

Il terreno investito a Nero di troia da cui proviene il Faragola 2017 si trova nel Comune di Orta Nova (FG) al foglio 63, particella 5.

NOME / Faragola 2017
TERRENO/LUOGO DI PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA: FOGLIO 63 PARTICELLA 5
POSIZIONE / Orta Nova Foggia IT
AREA UTILIZZATA / TOTALE ETTARI: 1,2 HA
FORMA DI ALLEVAMENTO: “a spalliera”
TERRENO: Calcareo – argilloso
NUMERO VITI: 4700

NOME / I Cinque Figli 2018
TERRENO/LUOGO DI PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA: FOGLIO 54 PARTICELLE 46 E 53
POSIZIONE / Orta Nova Foggia IT
AREA UTILIZZATA / TOTALE ETTARI: 1,35 HA (rispettivamente 0,220 e 1,130)
FORMA DI ALLEVAMENTO: “a spalliera”
TERRENO: Terreno argilloso profondo di medio impasto
NUMERO VITI: 5500

    1. Azienda produttrice UVA

    AGR. Volpone Domenico, Via S. Larotonda 8, Ordona, Foggia, 71040

    Azienda vinicola e imbottigliatrice

    Placido Volpone Srl, Contrada Monterozzi SNC, Ordona, Foggia, 71040

    1. Trattori agricoli e operatori (tralasciare, dato non utile in questa situazione ok)
      1. Trattori e attrezzature:
        1. Same Vigneto CV 75
        2. BCS VOLCAN CV 90
        3. Fresatrici, aratri, cimatrici, atomizzatore per trattamenti fitosanitari
      2. Operatori: Volpone Domenico e Volpone Michele. Altri operai con esperienza trentennale sempre parte del team dagli inizi dell’azienda agricola.
    1. Terreno/Luogo di provenienza della materia prima sito in agro di:
      • Località: foglio 63 particella 5 Ortanova
      • Totale ettari: 1,2 ha
      • Forma di Allevamento: “a spalliera”
      • Terreno: Calcareo – argilloso
    • Numero Viti: 4700

    Bilancio di massa:

    • Uve raccolte: 150 quintali
    • Resa per ha: 125 quintali/ha
    • Quantità uva nero di troia destinata a rosato Faragola: 75 quintali
    • Vino prodotto: 50 hl (67% resa da uva)
    • Bottiglie prodotte: 6500

Coltivazione

Qui la magia: tutti gli interventi sul vitigno sono tracciati: dalla concimatura, alle potature e i trattamenti fitosanitari, fino alla vendemmia.

Interventi colturali

  • Lotta Insetticida: alla Lobesia Botrana (tignoletta dell’uva) in modalità integrata attraverso tecnica di confusione sessuale.
  • Lotta Fungicida: secondo modalità convenzionali.
  • Bilancio di massa: • Uve raccolte: 150 quintali • Resa per ha: 125 quintali/ha • Quantità uva nero di troia destinata a rosato Faragola: 75 quintali • Vino prodotto: 50 hl (67% resa da uva) • Bottiglie prodotte: 6500

Potatura invernale (detta Potatura secca) selezionando i tralci migliori in relazione alla loro capacità produttiva, mantenendo un giusto equilibrio tra parte aerea e apparato radicale

Eliminazione dei sarmenti residui della potatura tramite trinciatura meccanica lungo il filare, ciò serve a lasciare nel terreno sostanza organica e a migliorarne la struttura

Legatura dei tralci lungo il filo di acciaio che sostiene i filari.

Intervento di lavorazione meccanica lungo i filari con distribuzione contemporanea di concime (intervento unico con 200Kg/ha di fosfato biammonico 18/46)

Disposizione lungo i filari dei diffusori di feromoni per la lotta contro la Lobesia Botrana tramite confusione sessuale

Interventi meccanici di diserbo lungo i filari.

Potatura verde che consiste nella spollonatura e nella scacchiatura (soppressione dei germogli sterili)

Lotta Fungicida contro oidio e peronospera secondo modalità convenzionale.

Cimatura per ridimensionare la vegetazione favorendo la penetrazione nella fila di aria e luce con effetti positivi su sanità e maturazione dei grappoli.

Interventi meccanici di diserbo lungo i filari.

Vinificazione

Visualizza il processo di trasformazione, che viene realizzato con tecniche e attrezzature all’avanguardia, rispettando sempre le antiche tradizioni contadine.

All’arrivo dell’uva in cantina l’uva viene pesata ed analizzata.

I grappoli entrano in una diraspapigiatrice e subiscono una pressatura soffice.

Il mosto viene convogliato nei serbatoi e lasciato per una leggera macerazione di 3 / 4 ore.

Dopo 3/4 ore di macerazione viene spillato, cioè trasferimento del succo in un’altra cisterna che contiene anche una parte di mosto proveniente dalla sgrondatura successiva alla pressatura soffice delle stesse uve di nero di troia.

Dopo 12 ore di riposo avviene la prima sfecciatura prefermentativa per eliminare le fecce e ridurne il contatto con il mosto, evitando il rilascio di sostanze non desiderate durante la fermentazione. Durante queste 12 ore vi è l’abbattimento della temperatura in maniera controllata a 8 gradi per permettere la sedimentazione delle fecce.

In questa fase avviene l’inoculo di lieviti selezionati.

Questa fase viene svolta a temperatura controllata intorno ai 14-15 gradi. Seguono i rimontaggi e aggiunta di un attivatore specifico per lo sviluppo dei lieviti, che consente una fermentazione alcolica regolare e previene la formazione di composti indesiderati. I rimontaggi sono effettuati all’interno della cisterna.

Terminata la fermentazione si procede alla svinatura tramite travaso e successivo stoccaggio in vasche d’acciaio. Segue una seconda Sfecciatura, con aggiunta di metabisolfito di potassio, e una terza sfecciatura con lavorazioni per evitare ossidazioni.

Si può procedere quindi con la fase di affinamento di circa 60 giorni nella cisterna 16 con ripetuti travasi.

Separazione senza aggiunta di prodotti dalle fecce più grosse (prima della chiarifica).

Uso di agenti leganti che permettono la “posa”.

Sgrossatura (separazione) della parte sedimentata durante la chiarifica del vino.

Stabilizzazione tartarica che avviene attraverso abbattimento termico a -5 gradi per 7 giorni con ritorno a temperatura ambiente per altri 7 giorni.

Ultime filtrazioni di cui la finale prende il nome di microbiologica attraverso l’utilizzo di filtri housing con cartucce da 0,45 micron per eliminazione certa di tutti i batteri.

Affinamento in bottiglia.

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